
CHIRURGIA DEL SENO
Il seno, simbolo stesso di femminilità, è una parte molto importante del corpo della donna; nessuna altra parte subisce, infatti, altrettante trasformazioni nell'arco della vita. L'età, l'allattamento, le gravidanze, la pillola, la menopausa o le variazioni di peso hanno una influenza importante sul suo aspetto; essendo, quindi, sottoposto nel tempo a dure prove, non sorprende il fatto che il rimodellamento del seno sia oggi uno degli interventi più praticati in chirugia estetica.
Negli ultimi dieci anni, inoltre, all'aumento del numero di interventi è corrisposto un sempre maggior perfezionamento delle tecniche operatorie. Ci troviamo spesso di fronte a tre tipi principali di richieste che esprimono l'insoddisfazione di molte donne nei riguardi del loro seno ed a cui la chirugia estetica puo apportare delle risposte appropriate ed efficaci: la riduzione del seno, quando esso è molto voluminoso o "mastoplastica riduttiva", il suo aumento, quando esso è troppo piccolo o "mastoplastica additiva" ed il suo cambiamento di forma, quando si vuol ritrovare il seno di un tempo, o "mastopessi".
Negli ultimi dieci anni, inoltre, all'aumento del numero di interventi è corrisposto un sempre maggior perfezionamento delle tecniche operatorie. Ci troviamo spesso di fronte a tre tipi principali di richieste che esprimono l'insoddisfazione di molte donne nei riguardi del loro seno ed a cui la chirugia estetica puo apportare delle risposte appropriate ed efficaci: la riduzione del seno, quando esso è molto voluminoso o "mastoplastica riduttiva", il suo aumento, quando esso è troppo piccolo o "mastoplastica additiva" ed il suo cambiamento di forma, quando si vuol ritrovare il seno di un tempo, o "mastopessi".
MASTOPLASTICA RIDUTTIVA
Le donne che soffrono di ipertrofia mammaria, cioè di un un volume troppo grande del seno rispetto alla sua morfologia, possono ricorrere ad una mastoplastica di riduzione; tenendo presente che un seno cosidetto "normale" ha una distanza in diagonale tra la parte alta dello sterno e l'areola di circa 17-19 cm, si parla di ipertrofia quando questa supera i 23cm. Queste misure medie non sono da sole sufficienti a determinare la necessità di una correzione estetica; più il peso del seno è importante, più esso tende a cedere a causa della pesantezza stessa ed in alcuni casi importanti si può arrivare financo a parlare di invalidità sia fisica che psicologica.Sul piano fisico una ipertrofia mammaria provoca dolori e difficoltà funzionali: problemi respiratori, indolenzimento alla nuca, dolori alla schiena ed al collo dovuti al peso stesso del seno, difficoltà all'attività fisica con tendenza alla sedentarietà, costrizione a piegarsi in avanti per tentare di mascherare il seno troppo grande, accentuando così i dolori dorsali. A volte l'ipertrofia, oltre a favorire l'uso di reggiseni speciali che appiattiscono il seno, provoca difficoltà di natura psicologica o dei veri e propri complessi. Negli adolescenti, un seno molto grande è spesso vissuto in modo doloroso anche se ci sono difficoltà ad esprimere questo malessere; pur potendo intervenire già alla maggiore età, bisogna usare il massimo di precauzioni ed essere molto vigilanti sul piano funzionale, perchè i dotti galattofori, che conducono il latte al capezzolo, potrebbero essere danneggiati durante l'intervento, pur essendo esso meno traumatico nei soggetti giovani, in cui la pelle è più tonica ed elastica. Nelle donne in sovrappeso è importante praticare l'intervento solo al momento in cui esso si è stabilizzato, in quanto un dimagrimento post operatorio importante potrebbe provocare una diminuzione di volume del seno e farlo ricadere, così come un eccesso di peso dopo, potrebbe causarne un nuovo aumento di volume.
Dopo una mastoplastica riduttiva, succede spesso che alcune donne perdano del peso e vedano la loro silhouette migliorare, non per effetto dell'intervento stesso, ma perchè, sentendosi meglio con sè stesse, avendo un seno armonioso ed essendo prive ormai dei dolori alla schiena, ricominciano a praticare una normale attività fisica. Per quanto riguarda la gravidanza, conviene attendere un anno dopo il parto prima di sottoporsi ad una riduzione del seno ed allo stesso modo, dopo l'intervento, si consiglia di attendere almeno un anno prima di una nuova gravidanza. L'intervento è realizzato in anestesia generale ed il ricovero dura da 1 a 2 giorni. Il chirurgo incide il seno sulla base dei disegni precedentemente realizzati in accordo con la paziente e toglie una parte di tessuto ghiandolare, di tessuto grasso e di pelle, rimodellando poi i tessuti rimanenti. Se le areole sono troppo larghe rispetto alla nuova forma del seno, si può ridurre il loro diametro. I tessuti asportati sono sistematicamente inviati ad un laboratorio di analisi per svelare la presenza di eventuali cellule anomale. Dopo l'intervento rimane sempre una cicatrice attorno all'areola ed una verticale a forma di T invertita nella parte inferiore del seno, in base al grado di ipertrofia e di cedimento dei tessuti o ptosi; la paziente viene comunque sempre precedentemente informata del posizionamento delle cicatrici e della loro lunghezza.
In effetti, unica responsabile della forma del seno è la pelle, non avendo esso strutture muscolari all'interno; per questo motivo è spesso impossibile avere delle piccole cicatrici quando bisogna asportare una quantità maggiore di pelle. L'apparizione di un edema e di alcune ecchimosi costituisce un fenomeno normale e temporaneo, così come è possibile una diminuzione di sensibilità dell'areola, anch'essa transitoria. Sara necessario indossare un reggiseno speciale contenitivo per circa tre settimane, giorno e notte, e poi ancora due settimane solo di giorno per dare la forma corretta e desiderata al seno operato.
MASTOPLASTICA ADDITIVA
Contrariamente ad un seno molto voluminoso, uno giudicato troppo piccolo non causa fastidi o dolori fisici in quanto la sua dimensione ridotta, di origine genetica, non ha alcuna incidenza nè sulla salute, nè sull'allattamento, nè sulla libido; il dolore è altrove e molte donne soffrono profondamente di una reale mancanza di esso. Cercando di aumentare il volume del seno, esse cercano di sentirsi meglio dentro e di accrescere la fiducia in se stesse, migliorando al tempo stesso la loro immagine esteriore. Spesso si tende a ridurre il bisogno di aumentare il seno ad un semplice desiderio di seduzione, ad una dimensione erotica, mentre invece la maggior parte delle donne richiedono questo intervento per piacere di più a se stesse, oltre che agli altri. Certo, il desiderio di sentirsi più belle, più seducenti, più desiderabili, estremamente naturale negli esseri umani non può e non deve essere sottovalutato.Per rispondere a questa richiesta, l'intervento di aumento del seno, o mastoplastica additiva, ha oggi raggiunto un altissimo livello di perfezionamento grazie alle ultime generazioni di protesi mammarie. Il gel di silicone, di cui sono costituite, permette di dare un volume ed una consistenza naturale al seno grazie alla sua aumentata coesività; esso è contenuto all'interno di una membrana molto resistente, fatta di polimeri di silicone che gli impedisce di entrare in contatto con i tessuti. Per proteggersi da questo corpo estraneo, l'organismo produce naturalmente una capsula fibrosa attorno al suddetto involucro, isolandolo ancora di più. Le protesi si adattano all'anatomia ed oggi possediamo una scelta molto varia , fatta di tantissimi modelli che variano in forma, consistenza, volume e tipo di superficie, adattandosi a tutte le forme di torace. Il volume di una protesi varia da 125 a 600 e più cm3 e la scelta di essa varia anche in funzione delle zone geografiche e della diversa cultura, con netta preferenza in europa per un seno naturale e non troppo voluminoso. Essendo la scelta molto vasta, essa richiede una sempre maggiore attenzione, preferendo una protesi mammaria in armonia con la silhouette e vicina alla forma originaria del seno; bisogna anche proiettarsi nel futuro e tenendo conto che, col passare del tempo, il corpo tende a subire variazioni di peso, la scelta della protesi deve essere valutata attentamente e discussa di comune accordo con la paziente prima dell'intervento, in base alla domanda ed al tipo di seno che si desidera ottenere.
Le protesi rotonde danno in generale più volume nella parte superiore del seno ma non vanno bene per tutti i tipi di seno; il volume finale del esso dipende anche dall'elasticità della pelle e del muscolo pettorale e la base della protesi non deve mai superare la larghezza dell'emitorace. Con la paziente si discute anche della via di inserzione della protesi, che determina il posizionamento della cicatrice residua, preferendo personalmente l'incisione per via peri areolare inferiore o ascellare; alcuni chirurghi utilizzano ancora l'incisione nel solco inframammario, ormai poco praticata. L'introduzione della protesi per via areolare permette piu facilmente di creare la tasca destinata a riceverla e consente un accesso più facile in caso di sostituzione della protesi stessa. L'incisione per via ascellare, più difficoltosa e con cicatrice nascosta tra le pieghe naturali più anteriori del cavo ascellare, consente, normalmente o per via endoscopica, un accesso diretto al piano retropettorale ed evita al seno cicatrici evidenti. Le protesi possono essere posizionate sia davanti che dietro al muscolo pettorale. La prima opzione è utilizzata per lo più in caso di seni pesanti o leggermente cadenti, per favorire la proiezione del seno; la seconda, preferibile anche se più dolorosa, è scelta sia per ragioni di tolleranza a lungo termine dell'impianto che per facilitare la sorveglianza mammografica e consente una maggiore naturalezza del seno.
L'intervento si pratica in anestesia generale ed in posizione semi seduta e dopo l'operazione sarà necessario indossare uno speciale reggiseno con contensore per tre settimane e dopo, per un mese ancora, un reggiseno contenitivo di tipo sportivo; questa contenzione ha per obiettivo quello di mantenere le protesi nella loro posizione corretta fino alla cicatrizzazione della tasca protesica. Un trattamento antalgico deve essere prescritto per qualche giorno ed è molto prudente evitare sforzi per almeno due settimane.
MASTOPESSI
Un cedimento ed un conseguente rilasciamento del seno, in proporzione variabile secondo la persona, avviene spesso a causa del trascorrere degli anni, delle gravidanze, degli allattamenti e dopo importanti perdite di peso corporeo. Questo fenomeno, chiamato "ptosi", è caratterizzato da un rilassamento della pelle, da una perdita di volume e dallo spostamento dell'areola mammaria verso la parte bassa del seno. La maggior parte delle richieste di aumento del seno sono fatte da donne che hanno subito diverse gravidanze ed hanno allattato per molto tempo. Queste fasi della vita, così ricche d'amore, purtroppo influiscono negativamente sulla tenuta del seno, anche se non solo esse ed il tempo che passa sono responsabili di questo: una componente ereditaria è anche in questo caso evidenziabile, in quanto alcuni seni sono già cadenti in giovane età.Perchè il seno cede? A causa della massa eccessiva di pelle, l'involucro non si restringe con lo stesso ritmo della ghiandola ed ad un certo punto diventa eccessivo per il suo contenuto, favorendo l'apparizione di una ptosi. Per correggere questo fenomeno, la chirurgia estetica permette di ricostruire su misura la forma del seno e di rialzare, riposizionandoli, l'areola ed il capezzolo. La pelle viene quindi rimodellata sulla ghiandola mammaria ed il suo eccesso viene eliminato; se il seno ha perso di consistenza e di volume, è opportuno ricorrere a delle protesi, dello stesso tipo di quelle usate nella mastoplastica additiva, per compensare questa perdita.
Dopo l'intervento il seno è trasformato, ricostituito e rialzato; la correzione della ptosi può essere praticata a partire dalla maggiore età, in quanto le donne, di fronte a questo fenomeno ineluttabile, più o meno pronunciato e diversamente accettato, hanno reazioni diverse l'una dall'altra. In alcuni casi la ptosi è leggera e non causa problemi nè di natura psicologica nè fisica; quando invece è importante, la maggior parte delle volte è vissuta molto male e non accettata. Immediatamente dopo l'intervento, che si svolge in anestesia generale, il seno ha un volume del 10-15% più importante di quello definitivo ed i seni sono duri e turgidi a causa dell'edema post-operatorio; il volume reale sarà visibile dopo tre o quattro settimane, alla sparizione dell'edema. Le cicatrici sono meno visibili di quelle che si hanno dopo una mastoplastica riduttiva, essendo questo tipo di chirurgia praticato dopo i trenta anni, età a partire dalla quale i fenomeni cicatriziali infiammatori sono meno importanti. Nei casi in cui alla semplice correzione della ptosi si associa una protesi per ricostituire il volume, per tre settimane sarà necessario utilizzare uno speciale reggiseno con contensore e poi, per un mese ancora, uno di tipo sportivo contenitivo. Una diminuzione temporanea di sensibilità dell'areola e della pelle cicostante può essere presente.