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Medicina Estetica

Il turgore, la qualità la luminosità della pelle sono le caratteristiche primarie di un volto giovane. Il nostro viso è il biglietto da visita con cui ci presentiamo agli altri, risultato dell’insieme del nostro patrimonio genetico, del nostro carattere e del nostro vissuto, in una sintesi piu o meno armonica di questi differenti elementi, su cui si leggono la nostra storia e le impronte che  la vita ci lascia. Il volto è la parte del corpo piu fortemente identitaria, quella che mostra chi siamo veramente; col passare degli anni alcuni visi hanno tendenza a formare delle rughe, altri subiscono un rilassamento dei tessuti. Rughe frontali, perioculari, guance cadenti, pieghe della marionetta o rughe glabellari,  sono testimoni del tempo che passa. Vivere implica anche di invecchiare, sfida costante, inevitabile, alla quale bisogna far fronte con serenità e dignità; non potendo arrestare questo processo, si dovrebbe tentare di viverlo nel modo piu’ naturale e consono alla propria eta’, ma non sempre è facile. La bellezza, la presenza fisica e mentale, la forza, l’attrazione sessuale, la sicurezza, diminuiscono con l’età. Correggendo un difetto, sopprimendo un fastidio o un complesso, ringiovanendo l’apparenza, un intervento estetico puo’ accrescere la fiducia in se’, migliorare l’immagine che abbiamo di noi stessi e ridurre il divario tra il modo di apparire  e la personalita’ reale, permettendo  alla persona di sentirsi meglio dentro .

Oggi il 90% delle donne ed il 50% degli uomini si dicono insoddisfatti del proprio corpo; per alcuni questa insoddisfazione si trasforma in un fastidio che puo’ loro complicare l’esistenza. Sta a noi medici capire bene e decriptare le loro richieste e le loro motivazioni, proponendo le soluzioni che ci sembrano le piu’ adatte, sempre in un clima di reciproca fiducia, visto che i pazienti mettono nelle notre mani, nel senso piu’ puro del termine, cio’ che di piu’ personale essi  hanno: la loro immagine, la loro apparenza ed  una parte della loro anima. Il desiderio di ringiovanire il proprio volto, di cancellare i segni del tempo, di cambiare un po’del proprio aspetto, di migliorare l’armonia del viso e del  corpo, di correggere un difetto congenito, di trattare le conseguenze di un incidente o di una malattia,  avvicina sempre piu persone, oggi, alla medicina estetica.                                                                                                                                     

Molto prima di fare ricorso ad un lifting chirurgico, essa propone oggi molteplici trattamenti che possono ritardarlo nel tempo o addittura evitarlo: alcuni piu’ superficiali, come i peelings, i laser, l’ipl o le dermoabrasioni, le tecniche di biostimolazione, di biorivitalizzazione e la terapia cellulare, altri piu’ profondi come quelli  detti di riempimento, cioe’i fillers o il lipofilling,  altri ancora ad azione diretta sui muscoli della mimica, come la tossina botulinica di tipo A ed infine le nuove tecniche di posizionamento dei  fili di  sospensione di ultima generazione in polidiossanone (Pdo). 

Questi trattamenti possono essere fatti separatamente o associati tra di loro non dispensando naturalmente dai trattamenti cosmetolgici preventivi e di primo impatto nella terapie anti invecchiamento:  una  corretta detersione, una buona idratazione ed una efficace protezione solare a largo spettro, il tutto riducendo od  evitando il piu’ possibile  il fumo, lo stress, l’esposizione solare e le carenze minerali.

Piu che la bellezza esteriore, la medicina estetica, medicina dell’anima e del corpo, migliora il benessere fisico e psicologico.

Col passare degli anni il viso subisce una doppia serie di aggressioni: a livello visibile della pelle ed a quello invisibile dei tessuti sottocutanei. La pelle  comincia a cedere ed a perdere tonicita’, i tessuti perdono elasticita’e si rilassano: questi  due fenomeni non sono pero’ sempre  legati e sono oggetto, in medicina estetica, di trattamenti  differenti e distinti tra loro. 

Non tutti i visi invecchiano allo stesso modo, innanzitutto in base alla loro forma: quelli magri hanno tendenza a raggrinzirsi ed a perdere di volume in seguito alla perdita della massa grassa, quelli piu’ rotondi, col passare degli anni, tendono piu’ ad un cedimento della pelle con spostamento dei volumi. Anche la qualita’ ed il tipo di pelle influiscono: una pelle molto elastica ha tendenza a rilassarsi nel tempo a causa delle espressioni del volto causate dai molteplici  muscoli della mimica che ne permettono la  mobilita’ e le differenti  espressioni del viso. Una pelle con piu quantita’ di grasso da’ un’aria piu’ giovane fino ai 50 anni, poi, col rilassamento della pelle, lo stesso grasso tende ad appesantire  il viso, invecchiandolo.

Il viso non deve essere analizzato solo nella sua fase statica, ma anche in fase dinamica: la sua energia è data sopratutto dallo sguardo, dal sorriso e da tutto cio’che tende a cedere ed a rilassarsi, come la  coda del sopracciglio, le palpebre, la commissura labiale etc. che spesso danno una immagine triste o severa, non consona  alla vera  natura  del  paziente.

L’armonia generale di un volto, criterio ideale ed indiscusso di bellezza, è caratterizzata dai suoi volumi, il naso, il mento, la bocca, gli zigomi ed una imperfezione di uno di essi puo’ disequilibrarla.

Ma la perfezione delle linee non corrisponde sempre ad un ideale di bellezza comune, oggi molto soggettivo. Leggere asimmetrie, piccole imperfezioni spesso danno al volto un fascino ed una impronta  caratteriale  che oltrepassano  l’aspetto esteriore: l’accademico francese Francois Cheng diceva che la vera  bellezza va al di la’ dell’apparenza, quindi piu’ che riferirsi a dei criteri strettamente estetici, si deve dare molta piu importanza a quelli che ci indicano una  sensazione di benessere, intesa come stare e sentirsi bene con se stessi, in una armonia corpo-mente che viene poi sintetizzata nel concetto fondamentale della medicina estetica cioè l’equazione salute=bellezza. La bellezza si riconosce forse nei micro difetti e nelle irregolarita’ infime di un volto; la simmetria perfetta e l’immobilismo statico non esistono in natura, dunque essa deve esistere nel movimento senza mai perdere completamente l’uso della mimica. 

Mentre  Dostoevskij  asseriva che « la bellezza salvera’ il mondo » , Stendhal diceva che « la bellezza è una promessa di felicita’» :  oggi ci permettiamo di dire che anche il contrario è assolutamente vero. 

La medicina estetica oggi dispone di molte tecniche e mezzi per ringiovanire l’ aspetto del volto. I suoi progressi incessanti ed evidenti permettono ad un numero sempre maggiore di persone di farvi ricorso: sul piano preventivo, perseguendo regole di igiene alimentare, fisica, psicologica e cosmetologica, educa l’individuo a conoscersi, ad accettarsi ed a gestirsi in modo che egli si senta sano ed appagato del proprio corpo. Sul piano restitutivo, mira al ripristino delle funzioni fisiologiche alterate dagli stress emotivi, da condotte non consone di vita, dall’inquinamento ambientale e dalle malattie; sul piano correttivo, tende a migliorare l’aspetto estetico, consentendo un migliore equilibrio corpo-mente.

La medicina estetica e quella anti-aging nascono dall’ intuizione che l’uomo è sano quando è in armonia con le diverse fasi della vita e con il proprio aspetto fisico e mentale, in un concetto, fino a qualche tempo fa, piu’ filosofico che medico.            

La medicina anti-aging, partendo dallo studio dell’eta’ biologica dell’ individuo, mira quindi a rallentare i processi di invecchiamento ottimizzando  l’equilibrio psico fisico individuale, frutto della  integrazione di molteplici fattori, interni ed esterni.

 E’ noto che il processo di invecchiamento tridimensionale coinvolge tutte le strutture anatomiche del viso, quindi come percepire in tempo questi cambiamenti del volto ? Il primo aiuto ci è dato dalla luminosita’, con presenza di ombre e zone che hanno perso la capacita’ di riflessione; questo sara’ il nostro primo criterio di individuazione delle zone maggiormente interessate all’ invecchiamento, solitamente riguardanti la zona del contorno occhi, quella malare e mandibolare.

Quando il volto e’ illuminato da luce tangenziale dal basso, l’osservazione delle ombre risulta piu’facile, cosi’come risultano molto piu’ visibili le aree non riflettenti, cioe‘ quelle maggiormente influenzate dal suddetto processo. E’ infatti di fondamentale importanza ripristinare la perdita di volume, enfatizzare le caratteristiche del viso ed ottenere la pienezza tipica di un volto giovane, riarmonizzando e ridistribuendo i volumi, ripristinando un naturale equilibrio tra i tre terzi del volto e cercando di ridefinire le sue naturali convessita’.

L’analisi del volto del paziente è estremamente importante per individuare il trattamento piu’ idoneo. I processi di invecchiamento del volto non interessano  solo la pelle con i caratteristici e conosciuti segni come le rughe, le macchie, l’opacità, il rilassamento, la perdita di tonicita’ e di consistenza,  ma coinvolgono anche i tessuti sottostanti, cioè il tessuto muscolare, quello adiposo  e quello osseo. Il nostro viso, invecchiando, subisce delle profonde modificazioni strutturali: quando si è giovani, esso ha la forma di un triangolo con vertice diretto in basso, mentre con l’avanzare degli anni assume una forma triangolare con vertice rivolto verso l’alto. L’invecchiamento del volto è un processo tridimensionale che interessa in egual misura le ossa, i muscoli, il tessuto adiposo e la pelle. Numerosi fattori ne sono responsabili: tra di essi abbiamo gli effetti della gravita’, la lassita’ e la ptosi dei tessuti sottocutanei, la diminuzione di collagene ed acido ialuronico, l’atrofia o l’ipertrofia dei tessuti ed il riassorbimento osseo.  Si assiste anche alla perdita di elasticita’ ed all’insorgenza di alterazioni a livello della trama cutanea, oltre al rilassamento muscolare.

Pur riuscendo ad identificare le aree da trattare, ogni paziente ha una percezione molto soggettiva del proprio invecchiamento; per raggiungere, quindi , in modo armonico, l’obiettivo di una ritrovata giovinezza, è necessario un approccio graduale di ringiovanimento globale tridimensionale, basato sull’uso sequenziale di peelings superficiali, di tossina botulinica e mesobotox, di  terapia cellulare o di biostimolazione e biorivitalizzazione, di acido ialuronico piu’o meno cross linkato e di fili di sospensione riassorbibili.

L’apparizione e lo sviluppo delle rughe costituiscono una evoluzione ineluttabile, conseguenza della degenerazione cellulare. Lo stile di vita ha una forte influenza sull’invecchiamento dell’epidermide insieme al fumo, all’ alcool, alla esposizione solare, ad una cattiva alimentazione ed ad una scarsa  idratazione, che sono altrettanti fattori aggravanti. Col passare degli anni, la cute umana subisce un progressivo deterioramento per il confluire di alterazioni che interessano in misura variabile le sue strutture e che si stabiliscono gradualmente, non  sempre tutte presenti;  mentre in alcuni soggetti possono comparire precocemente, in altri giungono tardivamente. Quando i processi di invecchiamento determinano la degenerazione delle fibre elastiche e l’irrigidimento del collagene, le spinte continue create dai movimenti muscolari si imprimono nel derma con conseguente approfondimento delle depressioni lineari e la formazione di rughe.

L’invecchiamento cronologico o cronoaging, è un processo involutivo dovuto all’azione del tempo, che provoca alterazioni funzionali e strutturali a carico di tutti gli organi ed apparati del nostro corpo, compreso quello cutaneo. Esso è quindi un invecchiamento fisiologico che dipende molto dalla ereditarieta’ genetica ed è causato dal logoramento senile di tutte le funzioni metaboliche.

L’invecchiamento fotoindotto o photoaging, e’ dato invece da tutte le alterazioni funzionali e strutturali indotte dall’azione delle radiazioni solari sulle aree abitualmente esposte come il viso, il decollete’ o il dorso delle mani ed è direttamente proporzionale alla quantità totale di esse ricevute negli anni; questa è modulata dal nostro fototipo, cioe dal tipo di pelle classificata sulla base della risposta alla esposizione solare.